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“Stase ci si vede per un ape?”

Ecco una delle frasi più gettonate sulle chat di Whatsapp. Ebbene si, che sia con amici o colleghi, in piedi o al tavolo, alcolico o analcolico, il rito dell’aperitivo è diventato sempre più diffuso in Italia.
Questo breve momento pre-cena, dove un buon drink è spesso accompagnato a sfiziosi bocconcini di cibo, è diventato un modo veloce per incontrarsi e socializzare. Ci si racconta la giornata, si scherza ed il tempo passa, tanto che la cena viene quasi completamente saltata.
Naturalmente il rito cambia da città a città, ed è al nord dove l’happy hour è più radicato.

Ma come è nato?
Un antenato del moderno aperitivo era consumato già nella Roma antica: si tratta del mulsum, a base di vino e miele.
L’attuale aperitivo è nato però a Torino alla fine del ‘700, quando Antonio Benedetto Carpano inventò il Vermut, prodotto con vino bianco addizionato ad un infuso di oltre 30 tipi di erbe e spezie.
Lo stile aperitivo inizialmente si riferiva solamente ad un brindisi in compagnia, senza il consumo di cibo, e si diffuse assieme alla nascita e alla crescita dei Caffè, soprattutto nelle grandi città come Genova, Torino, Firenze, ecc.
Soprattutto a Milano, l’aperitivo è diventato ormai un rito irrinunciabile per tutte le età e con un’ampia scelta di possibilità per soddisfare tutti i gusti: dal buffet tradizionale, a quello a base di sushi, fino a quello vegano.

Cocktail che passione!
Attualmente i cocktail per aperitivo sono tantissimi ma nei primi anni novanta si diffusero soprattutto quelli a base di vodka, come il Vodka Martini, seguiti poco dopo dall’Americano. Essi sono oggi dei classici dell’happy hour assieme allo Sbagliato, inventato al Bar Basso di Milano negli anni cinquanta, e allo Spritz.

Ordinate anche voi un buon cocktail, lasciatevi entusiasmare con i giochi d’abilità dei barman ed assaporate il suo mix di sapori in buona compagnia!